Non confondere Dio con le sue vie

120sentiero20degli20deiDio può entrare nell’uomo solo facendosi piccolo piccolo, tanto la porta è bassa – ed anche travestendosi, presentandosi sotto falsi nomi, tanto la sua vera natura è incomprensibile e indesiderabile all’uomo fatto di carne e di orgoglio. Ma, una volta entrato, riprende la sua vera statura e il suo vero nome, e fa esplodere i nostri limiti e il nostro io. Anche per lui il fine giustifica i mezzi! Così si spiega, nella pratica religiosa, la necessità di queste riduzioni del divino all’umano e di tante mezze-bugie che sono come il rivestimento farmaceutico delle più alte verità.
Morale: non confondere mai Dio con le sue vie d’accesso. Dio, come gli uomini ha la sua via stretta: quella che deve prendere per entrare in noi. Facciamogli credito: come il grano che cresce in un terreno sassoso e le cui radici e il cui stelo sposano subito la forma degli ostacoli che incontrano, farà ben presto esplodere, accrescendola, tutta la nostra miserabile natura, comprese le vie strette attraverso le quali è entrato.

(Gustave Thibon, L’ignoranza stellata -“Il tempo perduto, l’eternità ritrovata. Aforismi sapienziali per un ritorno al reale, a cura di Antonella Fasoli, D’Ettoris Editori, 2019, p. 203)

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