Archivi del mese: novembre 2019

Il filosofo contadino. Gustave Thibon, maestro di buon senso

di Antonio Giuliano

Raccolti in un volume gli aforismi del “filosofo contadino”: perle di fede e saggezza di un pensatore controcorrente oggi ancora poco considerato.

Chiamatelo pure “il filosofo contadino”. Viene ricordato proprio così, con un epiteto per nulla dispregiativo che anzi esprime tutta la nobiltà e l’originalità della sua prospettiva. Perché il francese Gustave Thibon ha fatto della concretezza della terra e della campagna non solo il suo habitat preferito ma anche il punto di partenza del suo pensiero, tanto vitale e controcorrente oggi, nell’era del politicamente corretto. Innamorato della quiete rurale, volutamente lontano dal modello dell’intellettuale politicamente impegnato, la sua fu un’esistenza poco “social”, per sua stessa ammissione: «La mia vita non ha nulla di esemplare e non amo le confidenze pubbliche». Si spiega così almeno in parte la marginalità a cui è stata condannata la sua figura, sulla quale grava anche una controversa difesa del maresciallo Petain che bastò ai suoi detrattori per infangarlo e assoldarlo tra le fila dei collaborazionisti di Vichy. Eppure pochi ancora sanno che Thibon fu amico intimo di Simone Weil, mistica transalpina di origini ebraiche che lo considerava «un francese come non se ne trovano più da tre secoli a questa parte». Fu proprio lui ad accoglierla nella sua fattoria quando durante la Seconda guerra mondiale la pensatrice discriminata decise di ritirarsi in campagna. E a Thibon deve la sua stessa notorietà visto che fu lui a far pubblicare dopo la morte della sua amica L’Ombra e la Grazia (1947), raccolta di pensieri che fece conoscere al mondo il nome di Simone Weil. Una fama invece negata all’erudito contadino, che gode ancora di scarsa considerazione. Continua a leggere

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